LE RAGIONI DEL "SI".

«No alle trivelle sì alle fonti rinnovabili»

Dallo speciale “Di corsa verso il referendum del 17 aprile”, pubblicato su Chiari Week del 7 aprile 2016, il contributo a sostegno del SI del co-referente di CivicaMente – Cittadini di Ospitaletto.

Il banchetto in piazza Roma organizzato da CivicaMente – Cittadini di Ospitaletto domenica 10 aprile 2016.

OSPITALETTO (std)

Chi è certamente contrario alle trivellazioni è Daniele Pigoli di Ospitaletto membro del comitato bresciano «Vota sì per fermare le trivelle».

Dal 2006 fa parte del Coordinamento dei Comitati Ambientalisti della Lombardia, che operano in stretta collaborazione con il gruppo «NoTriv» Lombardia.

Secondo Pigoli: «Se apparentemente può sembrare una questione di poca importanza fare un referendum per poche piattaforme già ora in funzione, la posta in gioco è ben più grande.

Non si tratta solo del futuro di 64 piattaforme sulle 119 attive nei nostri mari poste entro le 12 miglia, 22 chilometri, dalle coste italiane, ma si tratta di dare un chiaro segnale che indirizzi la politica energetica nazionale verso le fonti rinnovabili anziché sui combustibili fossili, destinati ad un certo e inesorabile esaurimento, senza parlare del loro impatto negativo sull'ambiente e sulla salute di tutti noi».

Pigoli ha continuato: «Dubbi sorgono anche in merito allo smantellamento e alla messa in sicurezza delle piattaforme a fine vita quando saranno esauriti i giacimenti: rappresentando tali operazioni un costo non indifferente per le compagnie petrolifere proprietarie, allungando all'infinito la durata delle concessioni potrebbe spingere ad un rallentamento nell’estrazione degli ultimi residui, mantenendo in essere le piattaforme proprio per risparmiare i costi di smantellamento e messa in sicurezza, con il probabile rischio che col tempo ruggine e salsedine le facciano crollare in mare, mettendo a rischio l'ambiente marino e, da qui ad allora, forse anche l'accollo dei relativi costi alla collettività.

Attualmente, il petrolio estratto entro le 12 miglia marine copre l'l% del fabbisogno nazionale. Il gas estratto una percentuale del 2,2% del consumo nazionale.

Cifre basse che non giustificano i rischi che l'estrazione di idrocarburi fa correre ai nostri mari e alle coste: se si verificasse una fuoriuscita di petrolio sarebbe una catastrofe per l’ambiente e anche per la nostra economia: dal turismo alla pesca. Davvero vogliamo continuare a correre questo rischio per un tempo indefinito?».

La conclusione:

«Per tutte queste ragioni è importante che domenica 17 aprile ogni elettore vada a votare e, se vorrà accogliere il mio invito, voti sì contro le trivellazioni in mare».

Scrivi commento

Commenti: 0