Il morso dello SCORPIONE n. 3

Conoscere, confrontare e discutere le scelte degli amministratori è un diritto dei cittadini, per iniziare a costruire oggi un domani diverso per Ospitaletto.


Resoconto e qualche commento sul Consiglio Comunale del 15 dicembre 2015.

 

 

Il Presidente del Consiglio, aperta la riunione, sempre in seconda convocazione, ha proposto, su richiesta di un consigliere, di modificare l’ordine del giorno, portando al primo punto quanto previsto al punto 4°. Non essendo tutti d'accordo, ha posto la proposta in votazione: fav. 11 cont. 5.

 

Si è proceduto quindi alla trattazione di quanto previsto al punto 4°: Approvazione criteri per la determinazione dei corrispettivi per la trasformazione in proprietà delle aree concesse in diritto di superficie e soppressione dei limiti di godimento sulle aree concesse in diritto di proprietà ai sensi dell’art. 31, commi dal 45 al 50, della L.r n. 448/1998.

 

Qui sono cominciano i problemi: il Presidente ha chiesto di uscire ai consiglieri che avessero un confitto di interesse e incompatibilità con l'argomento.
Con la premessa di chiarimenti forniti dal Segretario comunale, per ragioni di opportunità politica e maggior cautela, hanno lasciato i loro posti il Sindaco Sarnico, la Vice Sindaco Chiodelli e l’Assessore Bignotti.

 

Al suo arrivo in corso di trattazione, dichiarata la propria incompatibilità, ha lasciato il suo posto anche il consigliere Antonini.

 

Dopo la discussione, si è passati al voto che ha visto la non partecipazione di tutti i consiglieri eletti nella lista di minoranza e della consigliera, non più di maggioranza, del gruppo “per Ospitaletto”.

 

Come ovvio, il provvedimento ha ottenuto i 7 voti su 7 della maggioranza, compreso quello del rientrato Bordonaro.

 

Secondo il Presidente i 7 voti bastavano, essendo la seduta in 2° convocazione.

 

 

Chiuso l’argomento, la consigliera di maggioranza Mazzoleni ha lasciato l’aula; si è così svelato l’arcano di tutta la manfrina per spostare l'ordine di trattazione: se le opposizioni avessero votato contro, senza la Mazzoleni il voto si sarebbe chiuso con 6 a favore e 6 contrari e, di conseguenza il punto non sarebbe stato approvato!

 

Si è passati quindi alla discussione delle modifiche allo Statuto comunale.

 

Con grande arroganza, dalla maggioranza è stato sostenuto che l’intervento si rendeva necessario per correggere un errore materiale; il Presidente argomentava che, a riprova fosse una semplice “svista”, nel regolamento era più volte ripetuto che bastava la metà dei consiglieri perché l’adunanza di 1a convocazione fosse valida, ed elencava con enfasi le tante modifiche già apportate allo Statuto, rifilando un “pistolotto” alle minoranze e togliendosi definitivamente dal volto la già esilissima maschera del garante “super partes”.

 

Secondo il nostro modesto parere, il Sindaco e il Presidente del Consiglio avrebbero dovuto essere, semplicemente, "umili”, ammettendo che, quando approvarono (nel settembre 2011) la modifica con cui, per la validità dell’adunanza di 1a convocazione, aggiunsero quel "più uno”, pensavano che la maggioranza resistesse compatta per tutta la consiliatura.

 

Invece oggi così non è: al di là dell’andirivieni in maggioranza di Bordonaro, mancano i numeri e così, per cercare di reggere fino al termine del mandato, correggono lo Statuto in modo da poter proseguire.

 

Anche in maggioranza, qualcuno dovrebbe riflettere: con questa modifica, quei consiglieri che, fino ad ora, avevano fatto da foglia di fico al Sindaco (nascondendone le pudenda) per non farlo cadere, non sono più necessari. Devono ben sapere quei membri della maggioranza che, dopo l’approvazione definitiva, la loro copertura non servirà più e non potranno far pesare i loro condizionamenti, dato che Sarnico, per continuare, potrà fare anche a meno di loro.

Sulla risposta all’interrogazione del Centrodestra, in merito alla mancata condivisione e mancata informazione circa il voto favorevole del Comune di Ospitaletto all’affidamento del Servizio Idrico Integrato di tutta la provincia di Brescia ad una società mista pubblico/privato, con vincolo che quest’ultimo debba detenere non meno del 40% del capitale, e sulla Mozione collegata, anch’essa  presentata dal  Centrodestra,  “Iter   procedurale  affidamento  servizio

 

ciclo idrico integrato a gestore unico”, le giravolte e le acrobazie del Sindaco, ma soprattutto di Reboldi, nel cercare di sviare l’attenzione su un voto portato in conferenza dei comuni dell’ATO provinciale, senza che MAI in tal senso l’Ente avesse espresso lo stesso con un provvedimento, hanno prodotto lo stesso stridore delle unghie sulla lavagna.

Chiedere poi il ritiro della mozione o il suo stravolgimento, facendo venir meno le ragioni di fondo della contestazione, stralciandone ampi passi, e introducendo l’indicazione, assolutamente non vincolante per quanto già deciso in provincia, che il capitale pubblico resti maggioritario, trasformandola, di fatto, in tutt’altra mozione, denotano una destrezza manipolatoria e un’arroganza politica allucinanti.

 

Se la relatrice della mozione, in un primo momento, è parsa rifiutare la proposta, abbiamo dovuto purtroppo constatare che poi, nel conciliabolo dei capigruppo furbescamente proposto dal Presidente, il gruppo consiliare del Centrodesta abbia abboccato all’amo e sia caduto nel tranello architettato.

 

Ne è uscita una mozione nella quale sono venute meno le ragioni di fondo della contestazione di una decisione da “uomo solo al comando”, oltre a consentire a Reboldi e al PD di Ospitaletto di farsi (finti) paladini dell’acqua pubblica verso elettori disinformati o, come da voltantini e notiziario comunale, assai mal informati.

 

 

Con l’occasione della pubblicazione di questa nota,

CivicaMente - Cittadini di Ospitaletto

augura

a tutti i concittadini

buone feste e un sereno 2016.

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