Trasparente, come l'acqua?

Spesso, sulla bocca dei politici, compare il termine trasparenza.

Nei fatti, ancor più spesso, l’opacità del loro operato fa constatare come predichino bene, ma razzolino assai male.

Questo modo d’essere e di operare, tra le tante inchieste avviate dalla magistratura su tangentopoli, affittopoli, rimborsopoli, mafia capitale ecc., lo abbiamo riscontrato a livello politico nazionale.

I “dr Jekyll e mr Hyde”, in termini di trasparenza amministrativa, non mancano però nemmeno a livello politico locale.

 

Ricordate i quattro referendum del 12 giugno 2011?

Due riguardavano l’acqua pubblica, uno il nucleare e uno il legittimo impedimento.

In particolare, sui due referendum per l’acqua, oltre il 96% degli italiani che andò alle urne scelse di votare SI e di mantenere pubblica la gestione dell’acqua.

A livello provinciale, su quasi 500mila votanti, circa 460mila fecero la medesima scelta, eppure i politici bresciani, a distanza di quattro anni, hanno tradito il voto popolare e hanno deliberato di far gestire per ben 30 anni il sistema idrico integrato bresciano ad una società mista, con vincolo di apertura del capitale a un soggetto privato la cui quota, però, potrà anche essere maggioritaria, essendo previsto che debba essere superiore al 40% del capitale, anziché non superare il 49%.

La decisione è stata adottata nella Conferenza dei Comuni dell’Ambito Ottimale della Provincia di Brescia, svoltasi lo scorso 9 ottobre, con il voto favorevole di 97 Comuni e quello contrario di 39, mentre altri 11 si sono astenuti.

Uno scrittore norvegese, Henrik Ibsen, nel 1882 scrisse un opera teatrale dal titolo “Un nemico del popolo” sui conflitti sociali in tema di ambiente, democrazia e mezzi di comunicazione. L’opera, estremamente attuale, forse non è strettamente attinente all’argomento, ma il suo titolo di presta ad essere parafrasato: potremmo infatti dire che il voto dei rappresentanti i 97 comuni bresciani favorevoli sia stato espresso in spregio al voto referendario e, quindi, da altrettanti “traditori del popolo”.

A favore, dagli atti della Conferenza, risulta abbia votato anche il rappresentante del Comune di Ospitaletto.

Anche a Ospitaletto, a favore del SI, nel 2011 si costituì un comitato referendario, a cui, tra altri soggetti politici e associativi, aderì anche la sezione locale del PD.

Degli oltre 5.300 votanti di Ospitaletto, più di 5.000 scelsero il SI, difendendo l’acqua quale bene comune da mantenere in gestione pubblica.

Mandato chiaro ed inequivocabile, eppure anche il rappresentante della nostra comunità ha tradito il suo popolo.

Per quanto abbiamo potuto verificare dagli atti pubblici disponibili, salvo il risultato dei referendum del 2011 con cui gli elettori di Ospitaletto scelsero la gestione pubblica dell’acqua, sull’argomento non si è tenuta alcuna assemblea pubblica, in Consiglio comunale non c’è stata alcuna discussione e votazione sul tema (lo stesso dicasi per le deliberazioni della Giunta comunale) e, men che meno, la volontà del Comune di Ospitaletto da portare alla Conferenza dei Comuni del 9 ottobre scorso è stata valutata nella Commissione consiliare competente.

Nulla di nulla nemmeno è stato scritto sul notiziario comunale, recentemente distribuito: “al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere” si diceva un tempo; "ai cittadini non far sapere che la loro volontà ce la mettiamo sul sedere" pare sia il motto dei nostri attuali amministratori.


CivicaMente - Cittadini di Ospitaletto

ritiene inaccettabile la posizione assunta a nome del Comune di Ospitaletto nella Conferenza dei Comuni dell’ATO, così come inaccettabile è la fanghiglia torbida di silenzi con cui si è tenuta nascosta la vicenda.

Invocando proprio quella trasparenza citata in apertura, facendosi voce degli oltre 5.000 concittadini che nel 2011 votarono per l’acqua pubblica, Civicamente - Cittadini di Ospitaletto

chiede espressamente

all’Amministrazione e alla Giunta Sarnico:

  • con quale atto amministrativo, mezzo con il quale un ente esprime la propria volontà, il Comune di Ospitaletto abbia deliberato di votare a favore dei contenuti nella Deliberazione del Consiglio di amministrazione dell’Ufficio d’Ambito di Brescia n. 14 del 17/9/2015 e dei suoi allegati sottoposti a detta Conferenza il 9/10/2015 per l’espressione del parere obbligatorio e vincolante di cui all’art. 48, comma 3, della legge regionale n. 26/2003;
  • se la volontà dell’amministrazione non si fosse espressa in uno specifico atto, a che titolo e con quale mandato il rappresentante del Comune di Ospitaletto si sia dichiarato favorevole;
  • se alla citata Conferenza del 9/10/2015 il Comune di Ospitaletto fosse presente nella persona del Sindaco;
  • in caso contrario, chi fosse il rappresentante designato e con quale atto, a quale titolo e con quale mandato si sia espresso a nome dei cittadini di Ospitaletto.

Su tantissimi temi vorremmo si squarci quella opacità amministrativa che troppo spesso nasconde ai cittadini l’operato dei propri rappresentanti.

In passato abbiamo già posto l’attenzione e chiesto spiegazioni su situazioni e fatti da chiarire e non ci esimeremo mai dal farlo anche per il futuro.

Nello specifico di quanto qui richiesto, crediamo che si tratti di un argomento sul quale  l’Amministrazione Sarnico abbiano razzolato male e che mai come questo un tema le abbia richiesto di essere…

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Commenti: 1
  • #1

    Federico (domenica, 22 novembre 2015 19:15)

    Mi sembra di vedere la trascorsa amministrazione, dove faccio quello che voglio e poi se non vi va bene non mi voterete alle prossime elezioni. Non era questo il programma, di sicuro non ti voterò alle prossime elezioni.