OSPITALETTO saluta e rende onore al suo ultimo Partigiano - Scheda di Andrea Giobini

Intervista, registrata a gennaio 2011, di Federico Cristini dell'ANPI Sez. di Ospitaletto a Andrea Giobini, Partigiano delle Fiamme Verdi durante i giorni della Liberazione, l'ultimo Partigiano di Ospitaletto.
Riprese, montaggio e regia di Paolo Clemenza (YouTube clemenzap)

Andrea Giobini nasce ad Ospitaletto il 17 settembre 1921.

Frequenta gli ambienti dell'Oratorio di Ospitaletto, diretto dal Curato Don Battista Belloli (che lasciata Ospitaletto nel 1946 diverrà negli anni '60 consulente tecnico del Concilio Vaticano II per l'educazione giovanile e fonderà l'associazione degli oratori cattolici ANSPI-Associazione Nazionale San Paolo Italia).
Attorno al curato, dopo i giorni dell'armistizio dell'8 settembre 1943, si costituisce un piccoli gruppo partigiano, del quale Andrea Giobini entra a far parte, con l'obiettivo di sottrarre giovani alle armi e di boicottare le iniziative sia dei tedeschi che dei fascisti.
Assieme a suo fratello Mario e ai due fratelli Facchetti, Giovanni e Girolamo, per sfuggire ai rastrellamenti lasciano Ospitaletto e si uniscono sulle montagne di Visala Superiore (Val Palot - Comune di Pisogne) al grosso gruppo degli alpini lì stanziati, al comando del Capitano Bianchi.
Con tale gruppo ha così modo di partecipare, nell'ottobre '43, all'assalto allo stabilimento Beretta di Gardone V.T., che frutta un ingente bottino in armi.
Rientrati ad Ospitaletto, assieme ad altri giovani (renitenti alla leva della RSI) si rifugiano nel solaio di una cascina in campagna, assistiti moralmente e spiritualmente da Don Belloli, che diventa il Cappellano del gruppo.
Tra ottobre e novembre dello stesso anno, il gruppo aiuta una decina di soldati inglesi a raggiungere la Svizzera e Giobini procura falsi documenti al Capitano dell'aviazione russa Peter Bartuszewicz, che era stato catturato a Leopoli, con i quali riesce a fuggire oltre il fronte.
Nei giorni successivi, il gruppo entra in contatto con la Divisione X Giornate delle Fiamme Verdi di Brescia e con GIORGIO (Sandro Molinari) il gruppo tenta varie azioni, salvo mettersi poi in "attesa", vuoi per i rischi derivanti da alcune denunce, vuoi per gli ordini del comando, con il quale è solo Don Belloli a mantenere i collegamenti.
Andrea Giobini con Felice Marchetti in quel periodo riescono, comunque, a disarmare un paio di repubblicani di passaggio ed instaurano buoni rapporti con i militi acquartierati nell'edificio scolastico, trasformato nella caserma della GNR "Benito Despuces", dai quali riescono ad ottenere informazioni preziose.
Nell'ottobre '44, l'attività si intensifica e l'Oratorio di Ospitaletto, nonostante sia a soli cento metri dalla caserma della GNR, diventa luogo di riunione del Comando Fiamme Verdi; a tali riunioni, tra gli altri, partecipano il Comandante MASINI (il Generale Fiore) e il suo aiutante Maggiore Flamini.
Nei giorni dell'insurrezione 26-27-28 aprile '45, il gruppo è agli ordini del V settore, comandato dal Capitano d'aviazione  Gino Scanzanella Visentini, e Giobini e le altre giovani Fiamme Verdi, il 26 controllano che nulla di grave succeda al passaggio dell'agguerrita e potente Colonna Pavolini, la mattina del 27 disarmano un gruppo di tedeschi che, dopo due ore, è però seguito da una lunga colonna autocarrata proveniente da Travagliato.
La colonna tedesca viene attaccata ed è fermata all'altezza dell'Oratorio.
Dopo trattative con il suo comandante, gli oltre trecento uomini che la compongono si arrendono e sono disarmati.
L'azione costa purtroppo la vita a Battista Treccani.
Il mattino del giorno 28, mentre sull'autostrada transitano gli Americani che si dirigono verso Bergamo, un'altra colonna proveniente sempre da Travagliato entra in paese e, vinta la resistenza presso l'Oratorio, giunge in Piazza Roma dove, appostato all'angolo del Bar Centrale, di cui è il proprietario, è colpito a morte da una raffica Amilcare Solazzi.
Scriveva nei giorni successivi Don Belloli nella relazione "Cronaca dell'attività delle Fiamme Verdi della Divisione X Giornate di Ospitaletto Bresciano dall'8 settembre 1943 al 1° maggio 1945":
"Durante tutto il tempo del lavoro clandestino particolare attività hanno svolto i giovani capi squadra: Giobini Andrea, Marchetti Felice, Aletto Adelino,
Sottotenente e Aiutante maggiore del Capitano Scalzanella.
Questi furono sempre pronti in ogni occasione: fecero con altri il trasporto delle armi, le custodirono, combatterono con valore".

Andrea Giobini, terminate le vicende del periodo della Resistenza,ha continuato la frequentazione dell'Oratorio, facendo il catechista per ben 45 anni, ed ha proseguito l'attività commerciale che fu già del padre e del nonno (il negozio, originariamente di calzature e poi di merceria, è forse una delle attività più vecchie di Ospitaletto, essendo attivo da 125 anni ed operativo nella sede attuale da oltre 90).

Ha gestito la merceria di via Ghidoni, nella quale per anni aveva condiviso le giornate con l'amata moglie Natalina che lo ha preceduto qualche anno or sono, fino a pochissimi giorni fa, quando ha dovuto passare il testimone alla figlia Adelaide che ha deciso di perpetuare la tradizione familiare, subentrandogli da fine luglio.

Andrea Giobini è morto a Brescia il 18 agosto 2014, all'età di 92 anni.

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